Da Emanuela Cooper – autrice di Made in Nirvana – una nuova storia, originale, avvincente, determinante: Smarrita a Londra.
Da Nottingham, dove vive da quando era ragazzina, Lina decide di andare a Londra per vedere la nuova casa in cui si è trasferita la figlia Sofia con la sua famiglia. Approfittando dell’occasione, Lina si reca a trovare un’amica d’infanzia, la ribelle Charlie. Un bicchierino di Marsala tira l’altro e il pomeriggio vola tra ricordi, sorprese e canzoni. Purtroppo, quando è ora di tornare a casa, le cose cominciano ad andare per il verso sbagliato e la settancinquenne signora si trova coinvolta nei violenti scontri di Londra dell’agosto 2011. Nel mezzo di tutto il caos, Lina si imbatte in un percorso che la conduce a una sua rivoluzione personale. E l’invecchiare, che sembrava un processo inevitabile, si trasforma in una sfida entusiasmante.
“La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità.” (Daisaku Ikeda)
PRIMA PARTE
CAPITOLO 1
LA CHIROMANTE
CAPITOLO 1
LA CHIROMANTE
Mentre chiudeva a chiave la porta della sua villetta a schiera, Lina non aveva la minima idea che quella sarebbe stata l’ultima giornata della vita tranquilla e confortevole che conosceva così bene.
Come sempre prima di uscire si pettinò con cura i capelli grigi, se li mise dietro le orecchie e applicò un sottile strato di rossetto rosa sulle labbra. Scelse un cappello di paglia con una fascia a quadri e infilò in borsetta una di quelle praticissime borse pieghevoli che non pesavano niente.
Decise di fare un salto al supermercato a due passi da casa. Non è che avesse bisogno di qualcosa. Uscire l’avrebbe aiutata a riempire la mattina e a tenere a bada quell’agitazione che le faceva venire un nodo allo stomaco. Lina si sentiva sempre così prima di un viaggio imminente, irrequieta, ansiosa, e non era mai riuscita ad abituarsi a quella sgradevole sensazione.
Dopo il supermercato sarebbe andata a fare una breve passeggiata. Magari, per farla durare un po’ di più, avrebbe attraversato il parco, arrivando poi ai negozi della zona di Sherwood. Erano ormai cinquant’anni che abitava da quelle parti. Una passeggiata nel verde del parco, tra prati e collinette ondulate, riusciva sempre a rilassarla.
Stava spingendo il carrello vuoto, senza fretta, guardando tra gli scaffali della Coop per vedere se c’era qualche offerta speciale quando, nella stessa corsia solo un po’ più avanti, intravide Mavis, la sua vicina preferita. La cosa più sorprendente di Mavis erano i capelli radi che lei insisteva a tingersi di un nero corvino, piuttosto insolito per una donna della sua età. Se li raccoglieva in una crocchia sulla nuca e li decorava con fiori artificiali in tinta con la maglia che indossava; quella di oggi era di un turchese vivace.
Le bastò vedere l’anziana vicina perché scomparisse all’istante quella sensazione di solitudine che le si annidava in fondo al cuore. “Ma guarda chi c’è! Ciao Mavis, era un bel pezzo che non ti vedevo!” esclamò Lina con entusiasmo.
“Che combinazione!” rispose Mavis con quella sua voce lievemente rauca, battendo la mano sul manubrio del carrello, altrettanto sorpresa e contenta di vederla: “Stavo pensando proprio a te!”
Lina si sentì immediatamente più viva: “Davvero? Domani parto per una settimana. L’avevi indovinato?”
“Ho sentito che c’era qualcosa,” confermò Mavis. I suoi occhi opachi studiarono Lina con attenzione. “Devo comprare solo dello zucchero e del pane, poi vado a trovare una vecchia amica che abita qui vicino, ma oggi pomeriggio sono libera,” aggiunse rapidamente. “Perché non vieni a bere un tè, verso le quattro? Ti faccio una lettura delle carte.”
“Che buona idea Mavis! Con molto piacere.”
“Fa piacere anche a me. Mi dispiace, devo correre adesso. Ma ci vediamo più tardi.”
“Va benissimo, cara! Anch’io ho molto da fare,” mentì Lina. “Ci vediamo alle quattro!”
“A più tardi allora!”
“A dopo, cara.”
Lina osservò Mavis mentre spingeva il suo carrello lungo la corsia, camminando svelta nonostante il leggero zoppicare. Con il cuore più leggero e un sorriso sulle labbra, si fermò davanti agli scaffali dei dolci, scrutando i vari prodotti tra la vasta selezione e riflettendo sul loro incontro.
Mavis non era una vicina come tante altre. Lina la conosceva da ormai cinque decenni e, nel corso di quegli anni, Mavis era diventata una chiaroveggente famosa che ora chiedeva una bella somma di denaro per i suoi servizi. A poco a poco la sua fama era cresciuta ed erano moltissimi quelli che la consultavano. Venivano da ogni parte del mondo e dovevano prendere appuntamento con molto anticipo.
Quando vedevano un’auto di lusso parcheggiata fuori dalla piccola villetta a schiera di Mavis – due stanze al pianterreno e due camerette al primo piano, da cui non aveva mai voluto spostarsi – tutti sapevano che dentro la casa c’era qualcuno di ricco e famoso che pendeva dalle sue labbra. Una volta arrivò una persona molto celebre in elicottero. Quelli che avevano riconosciuto l’elegante signora non potevano credere ai loro occhi. Al suo fianco camminava un uomo – un amico, o guardia del corpo – che l’aveva accompagnata dalla pista di atterraggio nel parco fino alla porta della casa di Mavis. Mentre ancora si spargeva la notizia, l’eminente ospite stava già ripartendo tra un turbinio di polvere e pale di elicottero che roteavano e lo sollevavano. E tutti si chiedevano se per caso non se lo fossero sognato. Mavis si rifiutò di dare spiegazioni; disse solo che non era la prima volta che la signora la consultava e che lei aveva giurato di mantenere il segreto. Suggerì loro di tenere d’occhio i tabloid nazionali ed ecco che, due giorni dopo, andò in stampa la notizia con la foto.
I vicini erano così esterrefatti che sarebbe bastato un colpo di piuma per farli cadere tutti per terra!
Lina non credeva nel genere di cose per cui Mavis era famosa: lettura dei tarocchi, foglie del tè e via di seguito. Le sembravano sciocchezze, ma non aveva mai detto nulla. Era una persona educata e non voleva offendere. Quand’era bambina sua madre le aveva insegnato a trattare tutti con gentilezza, perché non si sapeva mai di chi si potesse aver bisogno nella vita. Lina aveva messo in pratica questo consiglio e le era sempre stato utile. Oltretutto, vivendo da sola, c’erano giorni interi in cui non parlava con nessuno e quando ci provava la voce le veniva fuori tutta rauca. A Lina piaceva stare in compagnia e adesso, dopo tanti anni passati a prendersi cura di suo marito, allevare quattro figli e lavorare dalla mattina alla sera, casa sua le sembrava decisamente troppo tranquilla. Scambiare qualche parola con qualcuno, specialmente Mavis, era una cosa preziosa.
Dopo qualche incertezza scelse un pacchetto di biscotti con gocce di cioccolato da portare dall’amica e, con nuovo entusiasmo, li pagò e si diresse verso il parco. Adesso aveva davvero molte cose da fare se voleva fare una passeggiata, finire di preparare i bagagli e andare a farsi leggere le carte.
Alle quattro in punto, biscotti in mano, Lina suonò il campanello della vicina.
Quando aspettava clienti, Mavis si truccava e si metteva il rossetto rosso, ma quel pomeriggio aprì la porta con addosso un grembiule sbiadito a fiori rossi e blu, con due grandi tasche sul davanti.
“Vieni, vieni,” la invitò, tenendo la porta aperta e facendosi da parte per farla passare.
Come sempre, la casa aveva quel suo particolare odore di lavanda e vecchi tappeti, mescolato con un sentore di stantio che filtrava dal piano superiore dove nessuno, a parte Mavis, aveva mai messo piede. Lina pensò che avrebbe dovuto aprire le finestre e far circolare un po’ d’aria, ma le vecchie finestre a ghigliottina, che si aprivano dal basso verso l’alto, erano state dipinte da chiuse, color magnolia.
“Allora, torni a Londra, Lina?”
“Sì, vado a trovare Sofia e la sua famiglia. Hanno insistito così tanto che vada a vedere la casa nuova.”
“Ma certo! Saranno felicissimi di averti lì per una settimana... e a te farà bene andar via per un po’.” Mavis zoppicò verso la cucina, trascinando i piedi. “Siediti,” indicò le sedie attorno al tavolo. “Sapevi che la giovane coppia che abita tre porte più in giù aspetta il primo figlio?” Cominciò a spettegolare mentre riempiva il bollitore.
“Oh, che bene! Sono belli tutti e due; avranno un bellissimo bambino.” Lina si accomodò sulla sedia di legno.
“Davvero. Sarà bello avere un bebè nella strada,” concordò Mavis, muovendosi con attenzione verso la stufa a gas. “E devi sapere che Dick, della porta accanto, sta facendo fatica a riprendersi da una brutta influenza.”
“Be’, dovrebbe smettere di fumare,” rispose Lina. “È sempre fuori dalla porta di casa con una sigaretta in bocca. Non può fargli bene. Da quando è rimasto vedovo non si cura.”
“Sono passati quindici anni da quando è morta Frida, sai?”
“Davvero? Sembra ieri,” rifletté Lina.
“Sul serio. Gli anni sono volati. Dick fuma come una ciminiera da troppo tempo. Scommetto che morirà con una sigaretta in bocca,” commentò Mavis, accendendo il gas e mettendo il bollitore sul fuoco. Si voltò e guardò Lina con un sorriso divertito: “Sai cosa mi ha detto l’altro giorno?”
“No. Cosa ti ha detto?” I piccoli occhi scuri di Lina scintillavano di curiosità.
“Che ha ordinato una bara per il suo funerale.”
“Oh no! Ma perché fare una cosa del genere?” chiese Lina incredula.
La vicina spiegò: “Perché c’è un’offerta speciale. Le pompe funebri sulla strada principale danno il cinquanta per cento di sconto ai pensionati che l’acquistano entro la fine del mese. Ha detto che era un vero affare e non poteva farselo scappare.” Mavis scoppiò a ridere. Aprì la porta di uno degli armadietti e porse a Lina un piccolo piatto. “Metti i biscotti qui Lina, li mangiamo dopo. Mi ha anche consigliato che sia io che te dovremmo approfittarne, finché possiamo.”
“Mai e poi mai!” dichiarò Lina con un’espressione turbata. “Ho fatto quanto basta per i miei figli. Li ho messi al mondo e li ho allevati. Dovranno occuparsi loro di quello, quando me ne sarò andata.” Aprì con cura il pacchetto tirando la linguetta e posò quattro biscotti sul piatto. “A dire la verità, non penso mai alla mia morte; non mi viene mai in mente. Preferisco pensare a cosa fare delle mie giornate.” Fece una pausa, riflettendo. “E tu, Mavis... ci pensi alla tua morte?”
Mavis mise due tazze di porcellana sui relativi piattini e da una scatola rotonda di latta, decorata con la scena di uno stagno e anatre volanti, estrasse cerimoniosamente un cucchiaino pieno di foglie di tè, che divise equamente tra le due tazze. “Con il mio lavoro, esaminando la vita delle persone, la morte è sempre una possibilità, ma non ne parlo. Vedo sempre dei cambiamenti, come puoi ben immaginare, ma raramente vedo la morte di qualcuno... e anche se pensassi di vederla non potrei mai esserne sicura,” spiegò scioltamente. “Inoltre, non farebbe bene agli affari.”
“No, penso anch’io di no!” convenne Lina pensierosa. “Chi trovi che voglia pagare una lauta cifra per sentirsi dire che tirerà le cuoia?”
“Hai ragione!” disse Mavis con una risatina e un’espressione maliziosa. “Hai colpito proprio nel segno, Lina.”
Non appena il bollitore iniziò a fischiare Mavis versò abbastanza acqua per riempire a metà le tazze.
“Per rispondere alla tua domanda,” disse, “non penso spesso alla mia morte; come te, ho troppe cose da fare nella mia vita.” Si lasciò cadere pesantemente sulla sedia di fronte a Lina. Con il gomito appoggiato sul tavolo si sollevò quanto bastava per afferrare la sedia con la mano tra le gambe e trascinarla più vicina al tavolo. “Ora vediamo come sarà questo viaggio,” dichiarò, dando a Lina uno sguardo incoraggiante.
“Speriamo che tutto vada nel migliore dei modi,” disse Lina. Dalla tasca del golfino tirò fuori il penny che aveva preparato – era un pagamento simbolico ma necessario – e, con la mano deformata dall’artrite, lo mise sulla tovaglia di plastica con la stampa di un paesaggio oscuro e misterioso. Nonostante non credesse a questa storia delle foglie del tè sentì un brivido attraversarle la schiena.
Di solito Lina prendeva il tè con un cucchiaino di zucchero e un po’ di latte, ma in questo caso non bisognava aggiungere niente.
Mavis la incoraggiò: “Bevi il tè, ma lascia qualche goccia.”
“Sì, sì, come al solito.” Lina sorseggiò prudentemente l’amara bevanda calda, facendo attenzione che non le entrassero foglie in bocca, fino a quando rimasero solo poche gocce nella tazza. Quindi la porse a Mavis.
Mavis fissò la tazza. La sua espressione cambiò; diventò seria. Chiuse gli occhi, inspirando profondamente dal naso. Dopo un po’ riaprì gli occhi, fece roteare la tazza tre volte in senso antiorario (Lina sapeva che bisognava farlo con la mano sinistra) e procedette a capovolgerla sul piattino. Picchiettò leggermente sulla base della tazza, lasciando scorrere le ultime gocce prima di rovesciarla un’ultima volta. Dopodiché si concentrò a studiare le foglie che erano rimaste sui lati e sul fondo.
Lina sapeva che, d’ora in poi, l’indovina non doveva essere interrotta. Non bisognava fare domande fino alla fine della lettura. Si agitò a disagio sulla sedia. Poi vide Mavis corrugare la fronte.
Come sempre prima di uscire si pettinò con cura i capelli grigi, se li mise dietro le orecchie e applicò un sottile strato di rossetto rosa sulle labbra. Scelse un cappello di paglia con una fascia a quadri e infilò in borsetta una di quelle praticissime borse pieghevoli che non pesavano niente.
Decise di fare un salto al supermercato a due passi da casa. Non è che avesse bisogno di qualcosa. Uscire l’avrebbe aiutata a riempire la mattina e a tenere a bada quell’agitazione che le faceva venire un nodo allo stomaco. Lina si sentiva sempre così prima di un viaggio imminente, irrequieta, ansiosa, e non era mai riuscita ad abituarsi a quella sgradevole sensazione.
Dopo il supermercato sarebbe andata a fare una breve passeggiata. Magari, per farla durare un po’ di più, avrebbe attraversato il parco, arrivando poi ai negozi della zona di Sherwood. Erano ormai cinquant’anni che abitava da quelle parti. Una passeggiata nel verde del parco, tra prati e collinette ondulate, riusciva sempre a rilassarla.
Stava spingendo il carrello vuoto, senza fretta, guardando tra gli scaffali della Coop per vedere se c’era qualche offerta speciale quando, nella stessa corsia solo un po’ più avanti, intravide Mavis, la sua vicina preferita. La cosa più sorprendente di Mavis erano i capelli radi che lei insisteva a tingersi di un nero corvino, piuttosto insolito per una donna della sua età. Se li raccoglieva in una crocchia sulla nuca e li decorava con fiori artificiali in tinta con la maglia che indossava; quella di oggi era di un turchese vivace.
Le bastò vedere l’anziana vicina perché scomparisse all’istante quella sensazione di solitudine che le si annidava in fondo al cuore. “Ma guarda chi c’è! Ciao Mavis, era un bel pezzo che non ti vedevo!” esclamò Lina con entusiasmo.
“Che combinazione!” rispose Mavis con quella sua voce lievemente rauca, battendo la mano sul manubrio del carrello, altrettanto sorpresa e contenta di vederla: “Stavo pensando proprio a te!”
Lina si sentì immediatamente più viva: “Davvero? Domani parto per una settimana. L’avevi indovinato?”
“Ho sentito che c’era qualcosa,” confermò Mavis. I suoi occhi opachi studiarono Lina con attenzione. “Devo comprare solo dello zucchero e del pane, poi vado a trovare una vecchia amica che abita qui vicino, ma oggi pomeriggio sono libera,” aggiunse rapidamente. “Perché non vieni a bere un tè, verso le quattro? Ti faccio una lettura delle carte.”
“Che buona idea Mavis! Con molto piacere.”
“Fa piacere anche a me. Mi dispiace, devo correre adesso. Ma ci vediamo più tardi.”
“Va benissimo, cara! Anch’io ho molto da fare,” mentì Lina. “Ci vediamo alle quattro!”
“A più tardi allora!”
“A dopo, cara.”
Lina osservò Mavis mentre spingeva il suo carrello lungo la corsia, camminando svelta nonostante il leggero zoppicare. Con il cuore più leggero e un sorriso sulle labbra, si fermò davanti agli scaffali dei dolci, scrutando i vari prodotti tra la vasta selezione e riflettendo sul loro incontro.
Mavis non era una vicina come tante altre. Lina la conosceva da ormai cinque decenni e, nel corso di quegli anni, Mavis era diventata una chiaroveggente famosa che ora chiedeva una bella somma di denaro per i suoi servizi. A poco a poco la sua fama era cresciuta ed erano moltissimi quelli che la consultavano. Venivano da ogni parte del mondo e dovevano prendere appuntamento con molto anticipo.
Quando vedevano un’auto di lusso parcheggiata fuori dalla piccola villetta a schiera di Mavis – due stanze al pianterreno e due camerette al primo piano, da cui non aveva mai voluto spostarsi – tutti sapevano che dentro la casa c’era qualcuno di ricco e famoso che pendeva dalle sue labbra. Una volta arrivò una persona molto celebre in elicottero. Quelli che avevano riconosciuto l’elegante signora non potevano credere ai loro occhi. Al suo fianco camminava un uomo – un amico, o guardia del corpo – che l’aveva accompagnata dalla pista di atterraggio nel parco fino alla porta della casa di Mavis. Mentre ancora si spargeva la notizia, l’eminente ospite stava già ripartendo tra un turbinio di polvere e pale di elicottero che roteavano e lo sollevavano. E tutti si chiedevano se per caso non se lo fossero sognato. Mavis si rifiutò di dare spiegazioni; disse solo che non era la prima volta che la signora la consultava e che lei aveva giurato di mantenere il segreto. Suggerì loro di tenere d’occhio i tabloid nazionali ed ecco che, due giorni dopo, andò in stampa la notizia con la foto.
I vicini erano così esterrefatti che sarebbe bastato un colpo di piuma per farli cadere tutti per terra!
Lina non credeva nel genere di cose per cui Mavis era famosa: lettura dei tarocchi, foglie del tè e via di seguito. Le sembravano sciocchezze, ma non aveva mai detto nulla. Era una persona educata e non voleva offendere. Quand’era bambina sua madre le aveva insegnato a trattare tutti con gentilezza, perché non si sapeva mai di chi si potesse aver bisogno nella vita. Lina aveva messo in pratica questo consiglio e le era sempre stato utile. Oltretutto, vivendo da sola, c’erano giorni interi in cui non parlava con nessuno e quando ci provava la voce le veniva fuori tutta rauca. A Lina piaceva stare in compagnia e adesso, dopo tanti anni passati a prendersi cura di suo marito, allevare quattro figli e lavorare dalla mattina alla sera, casa sua le sembrava decisamente troppo tranquilla. Scambiare qualche parola con qualcuno, specialmente Mavis, era una cosa preziosa.
Dopo qualche incertezza scelse un pacchetto di biscotti con gocce di cioccolato da portare dall’amica e, con nuovo entusiasmo, li pagò e si diresse verso il parco. Adesso aveva davvero molte cose da fare se voleva fare una passeggiata, finire di preparare i bagagli e andare a farsi leggere le carte.
Alle quattro in punto, biscotti in mano, Lina suonò il campanello della vicina.
Quando aspettava clienti, Mavis si truccava e si metteva il rossetto rosso, ma quel pomeriggio aprì la porta con addosso un grembiule sbiadito a fiori rossi e blu, con due grandi tasche sul davanti.
“Vieni, vieni,” la invitò, tenendo la porta aperta e facendosi da parte per farla passare.
Come sempre, la casa aveva quel suo particolare odore di lavanda e vecchi tappeti, mescolato con un sentore di stantio che filtrava dal piano superiore dove nessuno, a parte Mavis, aveva mai messo piede. Lina pensò che avrebbe dovuto aprire le finestre e far circolare un po’ d’aria, ma le vecchie finestre a ghigliottina, che si aprivano dal basso verso l’alto, erano state dipinte da chiuse, color magnolia.
“Allora, torni a Londra, Lina?”
“Sì, vado a trovare Sofia e la sua famiglia. Hanno insistito così tanto che vada a vedere la casa nuova.”
“Ma certo! Saranno felicissimi di averti lì per una settimana... e a te farà bene andar via per un po’.” Mavis zoppicò verso la cucina, trascinando i piedi. “Siediti,” indicò le sedie attorno al tavolo. “Sapevi che la giovane coppia che abita tre porte più in giù aspetta il primo figlio?” Cominciò a spettegolare mentre riempiva il bollitore.
“Oh, che bene! Sono belli tutti e due; avranno un bellissimo bambino.” Lina si accomodò sulla sedia di legno.
“Davvero. Sarà bello avere un bebè nella strada,” concordò Mavis, muovendosi con attenzione verso la stufa a gas. “E devi sapere che Dick, della porta accanto, sta facendo fatica a riprendersi da una brutta influenza.”
“Be’, dovrebbe smettere di fumare,” rispose Lina. “È sempre fuori dalla porta di casa con una sigaretta in bocca. Non può fargli bene. Da quando è rimasto vedovo non si cura.”
“Sono passati quindici anni da quando è morta Frida, sai?”
“Davvero? Sembra ieri,” rifletté Lina.
“Sul serio. Gli anni sono volati. Dick fuma come una ciminiera da troppo tempo. Scommetto che morirà con una sigaretta in bocca,” commentò Mavis, accendendo il gas e mettendo il bollitore sul fuoco. Si voltò e guardò Lina con un sorriso divertito: “Sai cosa mi ha detto l’altro giorno?”
“No. Cosa ti ha detto?” I piccoli occhi scuri di Lina scintillavano di curiosità.
“Che ha ordinato una bara per il suo funerale.”
“Oh no! Ma perché fare una cosa del genere?” chiese Lina incredula.
La vicina spiegò: “Perché c’è un’offerta speciale. Le pompe funebri sulla strada principale danno il cinquanta per cento di sconto ai pensionati che l’acquistano entro la fine del mese. Ha detto che era un vero affare e non poteva farselo scappare.” Mavis scoppiò a ridere. Aprì la porta di uno degli armadietti e porse a Lina un piccolo piatto. “Metti i biscotti qui Lina, li mangiamo dopo. Mi ha anche consigliato che sia io che te dovremmo approfittarne, finché possiamo.”
“Mai e poi mai!” dichiarò Lina con un’espressione turbata. “Ho fatto quanto basta per i miei figli. Li ho messi al mondo e li ho allevati. Dovranno occuparsi loro di quello, quando me ne sarò andata.” Aprì con cura il pacchetto tirando la linguetta e posò quattro biscotti sul piatto. “A dire la verità, non penso mai alla mia morte; non mi viene mai in mente. Preferisco pensare a cosa fare delle mie giornate.” Fece una pausa, riflettendo. “E tu, Mavis... ci pensi alla tua morte?”
Mavis mise due tazze di porcellana sui relativi piattini e da una scatola rotonda di latta, decorata con la scena di uno stagno e anatre volanti, estrasse cerimoniosamente un cucchiaino pieno di foglie di tè, che divise equamente tra le due tazze. “Con il mio lavoro, esaminando la vita delle persone, la morte è sempre una possibilità, ma non ne parlo. Vedo sempre dei cambiamenti, come puoi ben immaginare, ma raramente vedo la morte di qualcuno... e anche se pensassi di vederla non potrei mai esserne sicura,” spiegò scioltamente. “Inoltre, non farebbe bene agli affari.”
“No, penso anch’io di no!” convenne Lina pensierosa. “Chi trovi che voglia pagare una lauta cifra per sentirsi dire che tirerà le cuoia?”
“Hai ragione!” disse Mavis con una risatina e un’espressione maliziosa. “Hai colpito proprio nel segno, Lina.”
Non appena il bollitore iniziò a fischiare Mavis versò abbastanza acqua per riempire a metà le tazze.
“Per rispondere alla tua domanda,” disse, “non penso spesso alla mia morte; come te, ho troppe cose da fare nella mia vita.” Si lasciò cadere pesantemente sulla sedia di fronte a Lina. Con il gomito appoggiato sul tavolo si sollevò quanto bastava per afferrare la sedia con la mano tra le gambe e trascinarla più vicina al tavolo. “Ora vediamo come sarà questo viaggio,” dichiarò, dando a Lina uno sguardo incoraggiante.
“Speriamo che tutto vada nel migliore dei modi,” disse Lina. Dalla tasca del golfino tirò fuori il penny che aveva preparato – era un pagamento simbolico ma necessario – e, con la mano deformata dall’artrite, lo mise sulla tovaglia di plastica con la stampa di un paesaggio oscuro e misterioso. Nonostante non credesse a questa storia delle foglie del tè sentì un brivido attraversarle la schiena.
Di solito Lina prendeva il tè con un cucchiaino di zucchero e un po’ di latte, ma in questo caso non bisognava aggiungere niente.
Mavis la incoraggiò: “Bevi il tè, ma lascia qualche goccia.”
“Sì, sì, come al solito.” Lina sorseggiò prudentemente l’amara bevanda calda, facendo attenzione che non le entrassero foglie in bocca, fino a quando rimasero solo poche gocce nella tazza. Quindi la porse a Mavis.
Mavis fissò la tazza. La sua espressione cambiò; diventò seria. Chiuse gli occhi, inspirando profondamente dal naso. Dopo un po’ riaprì gli occhi, fece roteare la tazza tre volte in senso antiorario (Lina sapeva che bisognava farlo con la mano sinistra) e procedette a capovolgerla sul piattino. Picchiettò leggermente sulla base della tazza, lasciando scorrere le ultime gocce prima di rovesciarla un’ultima volta. Dopodiché si concentrò a studiare le foglie che erano rimaste sui lati e sul fondo.
Lina sapeva che, d’ora in poi, l’indovina non doveva essere interrotta. Non bisognava fare domande fino alla fine della lettura. Si agitò a disagio sulla sedia. Poi vide Mavis corrugare la fronte.
Le prime recensioni in Italia
5,0 su 5 stelle Libro travolgente che ti restituisce la voglia di vivere e scoprire cose nuove !
Recensito in Italia il 4 luglio 2020 Questo Libro è emozionante, travolgente e significativo. Una donna di mezza età parte per un viaggio per incontrare la sua famiglia e qui scoprirà una nuova se stessa grazie al buddismo ed a varie situazione complesse che si trova a fronteggiare . La femminilità e il sentirsi sempre pronte a ripartite, a riscoprirsi, a sentire nuove cose sono il fulcro di questa storia. Non è mai troppo tardi per percorrere la via che porta a se stesse/i. Il mondo della protagonista inizialmente sembra sgretolarsi, ma poi si ricompatta come un meraviglioso mosaico. Il buddismo e il mantra nam myoho renge kyo trasformano gli ostacoli in opportunità miracolose. L'autrice Emanuela Cooper ha una penna lieve e travolgente allo stesso tempo e ci fa entrare in una storia che è testimone della bellezza della vita ed anche di certi dolori che possono cambiare forma e diventare saggezza. C'è speranza e c'è un mondo da scoprire aldilà delle nostre paure questo è quello che ho pensato dopo aver letto questo libro. Consiglio vivamente a tutte /i la lettura di questo dono di scrittura dell'autrice . Margherita Adduci. |
5,0 su 5 stelle
Libro bellissimo e consigliatissimo anche a ragazzi di 13/14 anni! Recensito in Italia il 24 agosto 2020 Ciao, mi chiamo Alessandro e ho 13 anni e ho cominciato a leggere questo libro quasi per caso perché era sul Kindle di mia mamma. Quando ho detto che volevo leggerlo mia mamma era un po' scettica perché era una storia di soli adulti (o quasi), ma ho voluto provare comunque, e per fortuna: è un libro bellissimo, che ho finito in tre giorni divorandolo capitolo per capitolo. Di questo libro mi è piaciuto tutto, sia la struttura simile ad un giallo che mi ha coinvolto, affascinato e aiutato rendendomi più leggera la lettura (anche perché a me i gialli piacciono molto), sia la parte sul buddismo, che vorrei approfondire, sia la storia in generale. Davvero complimenti! Consigliato a tutti, compresi i ragazzi di 13/14 anni. P.S. Peccato per il marito di Charlie, credo che fosse simpatico ;-) |
mazzucco riccardo
5,0 su 5 stelle Smarrita a Londra di Emanuela Cooper Recensito in Italia il 13 novembre 2020 Riccardo Un libro che coinvolge sin dall'inizio, scritto con eleganza e passione. Apre orizzonti impensati che trasformano la vita delle protagoniste con una 'ventata' di ottimismo rivolta al miglioramento della propria esistenza, sino al raggiungimento della felicità ! Lo consiglio appassionatamente a chi vuole arricchire la propria spiritualità e migliorare il proprio livello di autostima per aiutare le persone che ci circondano. Una buona lettura per ogni generazione che voglia ricercare un nuovo inizio della propria vita. |
silvano marghera
5,0 su 5 stelle avvincente Recensito in Italia il 15 ottobre 2020 Un'avventura e una storia che potrebbe accadere ad ognuna di noi. Una donna di una certa età non inglese che vive con la famiglia di sua figlia a Londra. Improvvisamente si trova in balia degli eventi da sola e sarà la compassione e l'attenzione di estranei ad aiutarla a superare un momento drammatico Una storia raccontata brillantemente dall'autrice. |
Gianna
5,0 su 5 stelle Smarrirsi per poi ritrovarsi
Recensito in Italia il 11 dicembre 2020
Smarrita a Londra, è l'avvincente storia di Lina, una signora non più giovane, che, in visita alla figlia, si smarrisce nella grande città in una serata movimenta da rivolte popolari. Dopo una serie di vicissitudini, l'incontro con una piccola comunità di buddisti sarà il volano per riprendere saldamente in mano la propria vita, la svolta che spesso vorremmo capitasse anche a noi quando ci sentiamo persi nei meandri della nostra esistenza e la vita è diventata un susseguirsi di azioni sempre uguali a se stesse. Sarà il Cambiamento che condurrà Lina a ritrovare il vero senso della vita.
Un libro adatto a tutti, nel quale ognuno può trovare un aggancio con la propria esistenza. Certamente lo consiglio!
5,0 su 5 stelle Smarrirsi per poi ritrovarsi
Recensito in Italia il 11 dicembre 2020
Smarrita a Londra, è l'avvincente storia di Lina, una signora non più giovane, che, in visita alla figlia, si smarrisce nella grande città in una serata movimenta da rivolte popolari. Dopo una serie di vicissitudini, l'incontro con una piccola comunità di buddisti sarà il volano per riprendere saldamente in mano la propria vita, la svolta che spesso vorremmo capitasse anche a noi quando ci sentiamo persi nei meandri della nostra esistenza e la vita è diventata un susseguirsi di azioni sempre uguali a se stesse. Sarà il Cambiamento che condurrà Lina a ritrovare il vero senso della vita.
Un libro adatto a tutti, nel quale ognuno può trovare un aggancio con la propria esistenza. Certamente lo consiglio!
RECENSIONI DALLA GRAN BRETAGNA
su Three Women Lost in London
(la versione inglese di Smarrita a Londra)
su Three Women Lost in London
(la versione inglese di Smarrita a Londra)
Trovi 'Smarrita a Londra' in Gran Bretagna, cliccando sul link qui sotto:
www.amazon.co.uk/SMARRITA-LONDRA-Ms-Emanuela-Cooper/dp/B086Y5MMJF/ref=sr_1_1?dchild=1&keywords=smarrita+a+londra&qid=1606754922&s=books&sr=1-1
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Trovi 'Three Women Lost in London' in Gran Bretagna, cliccando sul link qui sotto:
www.amazon.co.uk/Three-Women-London-Emanuela-Cooper/dp/1700098705/ref=sr_1_1?dchild=1&keywords=three+women+lost+in+london&qid=1606755125&s=books&sr=1-1
www.amazon.co.uk/Three-Women-London-Emanuela-Cooper/dp/1700098705/ref=sr_1_1?dchild=1&keywords=three+women+lost+in+london&qid=1606755125&s=books&sr=1-1
5 stelle su 5
Un racconto pieno di tenerezza che mi ha ispirato. Recensito nel Regno Unito il 28 marzo 2020 Dire che la maggior parte di noi si sente "un po’ persa" in questi tempi strani, è dire poco. In un clima di incertezza molti sono alla ricerca di narrazioni che celebrino i valori umani di affetto reciproco e di trasformazione. Smarrita a Londra colpisce nel segno con un'osservazione tenera e astuta della politica familiare: i personaggi si perdono, per poi riscoprire nuovi valori che affermano la vita. È meraviglioso che la protagonista sia una esuberante settantacinquenne. Lina, con la sua stupenda capacità di fidarsi dell'amore degli estranei, apre il suo mondo al rischio e all'incontro con gli insegnamenti buddisti che trasformano non solo lei ma tutti coloro che condividono il suo mondo. Il libro offre ispirazione e speranza. Una bellissima storia. |
5 stelle su 5
Un libro da 5 stelle! Recensito nel Regno Unito il 25 marzo 2020 Leggendo Smarrita a Londra, ho conosciuto il personaggio centrale, Lina, la sua famiglia, gli amici (vecchi e nuovi) e ho anche conosciuto me stessa. Il libro segue Lina nella sua grande avventura, durante la quale assistiamo a un suo grande cambiamento, e come l'impatto di questo cambiamento si ripercuote sulla vita degli altri personaggi. Molto stimolante! Questo libro mi ha dato grandi intuizioni sulle persone, sulla vita, sul buddismo ... Ho spesso riso ad alta voce e mi sono commossa fino alle lacrime più di una volta. Mi è piaciuto tantissimo. |
5 stelle
Un meraviglioso romanzo che ti tira su di morale. Recensito nel Regno Unito il 23 giugno 2020 Acquisto verificato Mi è piaciuto moltissimo Made in Nirvana, il romanzo precedente scritto da questa autrice di talento. Anche se Smarrita a Londra ha un punto di partenza completamente diverso, mi ha coinvolto immediatamente. Mi sono sentita immersa nella vita dei personaggi e coinvolta nei loro problemi. Inoltre, il romanzo copre l'argomento di attualità degli scontri di piazza e volge lo sguardo al mondo del buddismo. L’ho letto tutto d’un fiato e mi è piaciuto moltissimo! |
5 stelle
Un romanzo bellissimo e originale. Recensito nel Regno Unito il 15 novembre 2019 Formato: cartaceo Una commovente storia inter-generazionale di tre donne alla ricerca di se stesse e del rapporto tra di loro. Bello e insolito (per me) leggere un romanzo incentrato su una donna dell'età di mia nonna e vedere le cose attraverso i suoi occhi. Pensieri interessanti e stimolanti anche sulla vita e sul buddismo. |
5 stelle
Trovare il nostro valore Recensito nel Regno Unito il 6 luglio 2020 Acquisto verificato Questo libro è un tesoro che ti porta, insieme ai suoi protagonisti, in un viaggio di scoperta interiore. Tre generazioni di donne, ognuna con i propri problemi, che affrontano situazioni sconcertanti, pericolose e dolorose. Il sottofondo della storia mi ha portato in luoghi familiari di Londra e alle rivolte del 2011 che, alla fine, hanno reso la comunità più unita. Mi è piaciuta l'introduzione al buddismo e alla sua filosofia. C'è umorismo e umanità nei molti personaggi che abbiamo incontrato lungo la strada e la conclusione è stata stimolante e soddisfacente. |
5 stelle
Un bel libro. Recensito nel Regno Unito il 5 aprile 2020 Un romanzo fantastico e stimolante, mi è piaciuto dall’inizio alla fine. I personaggi che prendono vita nelle pagine sembrano così reali. Mi è piaciuta tantissimo la storia dell'anziana Lina, e delle sue avventure, che si ritrova persa a Londra proprio quando scoppiano i disordini. Grazie a un incontro casuale con estranei, viene aiutata sotto molti punti di vista, e questo si traduce in una trasformazione del modo in cui guarda alla vita. I cambiamenti che Lina attraversa hanno un profondo effetto su di lei e di conseguenza sulla sua famiglia e sulle persone che la circondano. Un libro molto edificante che mi ha lasciato una calda sensazione di speranza e armonia! |
5 stelle
Una lettura fantastica Recensito nel Regno Unito il 25 agosto 2020 Acquisto verificato Mi è piaciuto molto questo libro! È facile riconoscersi nei personaggi ed è meraviglioso vedere come i rapporti si sviluppano in modo positivo. Un vero gioiello! Altamente raccomandato! 5 stelle
Questo libro ha ripristinato la mia fede nell'umanità Recensito nel Regno Unito il 11 luglio 2020 Ho notato come spesso le persone anziane e le loro opinioni vengono sottovalutate o perfino ignorate. In questo libro invece la generosità, la gentilezza e l'interesse mostrati alla signora anziana dai giovani che l'hanno salvata sono commoventi e rincuoranti. Nonostante tutta la negatività nel mondo, questa storia ha ripristinato la mia fede nell'umanità. |
5 stelle
Recensito nel Regno Unito il 19 luglio 2020 La protagonista del libro è una coraggiosa nonna di 75 anni che mostra quanto siano resilienti le generazioni più anziane nei momenti di crisi. Ho trovato la trama intrigante e l'introduzione del buddismo offre una visione interessante della religione, caratterizzata dall'amore e dalla comprensione che viene poi trasmessa da Lina agli altri personaggi del libro. In questo modo è in grado di aiutarli a ripensare ai loro problemi personali. Una lettura piacevole piena di amore, lacrime e risate. |
5 stelle
Meraviglioso!
Recensito nel Regno Unito il 26 aprile 2020
Amo questo libro. È generoso e stimolante, è pieno di amore e ti arricchisce, con un finale molto soddisfacente. L'ho letto due volte e voglio leggerlo di nuovo.
Meraviglioso!
Recensito nel Regno Unito il 26 aprile 2020
Amo questo libro. È generoso e stimolante, è pieno di amore e ti arricchisce, con un finale molto soddisfacente. L'ho letto due volte e voglio leggerlo di nuovo.
Recensioni dalla Spagna su 'Smarrita a Londra'
www.amazon.es/SMARRITA-LONDRA-Ms-Emanuela-Cooper/dp/B086Y5MMJF/ref=sr_1_1?__mk_es_ES=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=smarrita+a+londra&qid=1606755622&s=books&sr=1-1
www.amazon.es/SMARRITA-LONDRA-Ms-Emanuela-Cooper/dp/B086Y5MMJF/ref=sr_1_1?__mk_es_ES=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=smarrita+a+londra&qid=1606755622&s=books&sr=1-1
Il dialogo:scelta vincente per la pace futura
Revisado en España el 5 de julio de 2020
Assolutamente consigliabile.
Personaggi con i quali ci si identifica a livello umano per molti aspetti. Una lode alla speranza e al cambiamento mantenendo i piedi nella realtà sociale. Porta a conoscenoscenza una religione ed una filosofia di vita che può consentire a tutti noi di essere protagonisti di trasfomazioni radicali nella vita interiore e nell'ambiente. Grazie
Revisado en España el 5 de julio de 2020
Assolutamente consigliabile.
Personaggi con i quali ci si identifica a livello umano per molti aspetti. Una lode alla speranza e al cambiamento mantenendo i piedi nella realtà sociale. Porta a conoscenoscenza una religione ed una filosofia di vita che può consentire a tutti noi di essere protagonisti di trasfomazioni radicali nella vita interiore e nell'ambiente. Grazie
... e recensione dalla Spagna sulla versione in inglese: Three Women Lost in London
www.amazon.es/Three-Women-London-Emanuela-Cooper/dp/1700098705/ref=sr_1_1?__mk_es_ES=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=three+women+lost+in+london&qid=1606756241&s=books&sr=1-1
www.amazon.es/Three-Women-London-Emanuela-Cooper/dp/1700098705/ref=sr_1_1?__mk_es_ES=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=three+women+lost+in+london&qid=1606756241&s=books&sr=1-1
Ispirazione
Revisado en España il 27 marzo
2020 Formato: Tapa blanda
Gentile Emanuela Cooper, Vorrei farti sapere che ho letto con grande curiosità il tuo secondo romanzo "Smarrita a Londra", dopo aver letto il tuo primo "Made in Nirvana", che mi aveva toccato profondamente, tanto che sono diventato anch'io buddista.
Il tuo secondo romanzo, ora che ho una migliore conoscenza e comprensione della filosofia buddista, mi ha toccato allo stesso modo, forse anche più profondamente. È un romanzo molto stimolante e motivante. Ero in una sorta di piccolo “down” personale quando ho iniziato a leggere il libro, non sapendo veramente dove fosse finita la mia passione, ma quando l'ho finito ero piena di entusiasmo e mi sentivo piena di energia. La storia è adorabile e avvincente, ci si può facilmente identificare con il personaggio principale, ma anche con tutti gli altri personaggi che compaiono nella storia. Grazie mille per averci portato la fede in una possibile Rivoluzione Umana, senza essere dogmatici o fanatici, nel tuo modo delicato e adorabile. Saluti Suzanne
Revisado en España il 27 marzo
2020 Formato: Tapa blanda
Gentile Emanuela Cooper, Vorrei farti sapere che ho letto con grande curiosità il tuo secondo romanzo "Smarrita a Londra", dopo aver letto il tuo primo "Made in Nirvana", che mi aveva toccato profondamente, tanto che sono diventato anch'io buddista.
Il tuo secondo romanzo, ora che ho una migliore conoscenza e comprensione della filosofia buddista, mi ha toccato allo stesso modo, forse anche più profondamente. È un romanzo molto stimolante e motivante. Ero in una sorta di piccolo “down” personale quando ho iniziato a leggere il libro, non sapendo veramente dove fosse finita la mia passione, ma quando l'ho finito ero piena di entusiasmo e mi sentivo piena di energia. La storia è adorabile e avvincente, ci si può facilmente identificare con il personaggio principale, ma anche con tutti gli altri personaggi che compaiono nella storia. Grazie mille per averci portato la fede in una possibile Rivoluzione Umana, senza essere dogmatici o fanatici, nel tuo modo delicato e adorabile. Saluti Suzanne
5 estrellas
Three Women Lost in London
Revisado en España il 13 aprile 2020
Un affascinante romanzo che tocca la vita di tre donne delle stessa famiglia e si concentra su Lina, la nonna, la cui le avventure portano cambiamento e crescita per se stessa e per coloro che la circondano. Ambientato principalmente a Londra nel 2011, con una trama interessante e personaggi coinvolgenti, questo libro funziona bene sia come lettura piacevole che come guida per coloro che cercano modi per migliorare la loro qualità di vita; in questo caso principalmente, ma non esclusivamente, attraverso la pratica buddista. Una storia calorosa e stimolante. Una recensione di Helen
Three Women Lost in London
Revisado en España il 13 aprile 2020
Un affascinante romanzo che tocca la vita di tre donne delle stessa famiglia e si concentra su Lina, la nonna, la cui le avventure portano cambiamento e crescita per se stessa e per coloro che la circondano. Ambientato principalmente a Londra nel 2011, con una trama interessante e personaggi coinvolgenti, questo libro funziona bene sia come lettura piacevole che come guida per coloro che cercano modi per migliorare la loro qualità di vita; in questo caso principalmente, ma non esclusivamente, attraverso la pratica buddista. Una storia calorosa e stimolante. Una recensione di Helen
Dagli Stati Uniti, la prima recensione su 'Smarrita a Londra':
www.amazon.com/SMARRITA-LONDRA-Italian-Emanuela-Cooper-ebook/dp/B08778FCZG/ref=sr_1_1?dchild=1&keywords=smarrita+a+londra&qid=1606757106&s=books&sr=1-1
www.amazon.com/SMARRITA-LONDRA-Italian-Emanuela-Cooper-ebook/dp/B08778FCZG/ref=sr_1_1?dchild=1&keywords=smarrita+a+londra&qid=1606757106&s=books&sr=1-1
Cinzia
5,0 su 5 stelle Le difficoltà della vita rappresentano sempre un'opportuntà di crescita personale
Recensito negli Stati Uniti il 5 novembre 2020
Acquisto verificato
Smarrita a Londra è un romanzo molto piacevole, da leggere tutto d'un fiato. Pieno di amore e vita reale, questo libro vi porterà a riflettere sul valore dei rapporti umani, della famiglia e ad apprezzarne ogni loro aspetto. Un meraviglioso percorso alla scoperta di se stessi, delle proprie innate potenzialità e alla straordinaria capacità dell'essere umano di trasformare la propria esistenza.
5,0 su 5 stelle Le difficoltà della vita rappresentano sempre un'opportuntà di crescita personale
Recensito negli Stati Uniti il 5 novembre 2020
Acquisto verificato
Smarrita a Londra è un romanzo molto piacevole, da leggere tutto d'un fiato. Pieno di amore e vita reale, questo libro vi porterà a riflettere sul valore dei rapporti umani, della famiglia e ad apprezzarne ogni loro aspetto. Un meraviglioso percorso alla scoperta di se stessi, delle proprie innate potenzialità e alla straordinaria capacità dell'essere umano di trasformare la propria esistenza.