MADE IN NIRVANA
Capitolo 19
La principessa del ruscello
Finalmente arrivò il giorno della partenza per Pokhara. I piedi di Franca erano quasi guariti, ma la dissenteria persisteva. Aveva preso dell'oppio per bloccarla e per un paio di giorni aveva funzionato, però adesso le era tornata. Ne prese un’altra pallina per il viaggio che sarebbe durato dalla mattina alla sera. Sapeva che correva il rischio di diventarne dipendente, ma era efficace contro la diarrea; quando le sarebbe passata avrebbe smesso. Partirono da Kathmandu in pullman e viaggiarono lungo la strada principale, fiancheggiando la campagna collinosa cosparsa di risaie di un verde pisello abbagliante, limpido e pulito. Il paesaggio era fertile, ricco di verdi di ogni sfumatura e tonalità: verde con giallo, verde con grigio, verde con blu. Lungo la strada i rari villaggi erano poco popolati. Arrivarono a Pokhara poco dopo le cinque del pomeriggio..........
Le barche erano lì in attesa e non dovettero neanche contrattare sul prezzo, era scritto su un pezzo di cartone. Incredibile! Spinsero la barchetta nell’acqua bassa della riva e una alla volta salirono goffamente. Raffa prese due remi e cominciò a remare. Maria prese gli altri due e cominciò a fare un po’ di pratica perché non era un’esperta rematrice. Il sole stava ancora salendo e scaldava piacevolmente l’aria cristallina. Si guardò intorno. Il lago era grandissimo, quasi rotondo, circondato da una vegetazione fitta e rigogliosa e da spiaggette bianche. I raggi del sole si spingevano a toccare le sponde una ad una e, come un pennello carico di luce, trasformavano i colori degli alberi da un grigio scuro a un verde luminoso, riscaldando il cuore................
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